Triestina 2002-2012: malinconia e tristezza a dieci anni dallo spareggio di Lucca.

Proprio dieci anni fa, più o meno di questi tempi, la Triestina si ricongiungeva con la città, rendendosi protagonista di una promozione tanto spettacolare, quanto emozionante. Lo spareggio di Lucca resta a tutt’oggi la più memorabile impresa sportiva di questo giovane secolo per Trieste e i due protagonisti, Berti e Rossi ritratti nella foto, incarnano ancora oggi nell’immaginario collettivo quelle fantastiche stagioni. Ripensando a quel tempo compiamo un atto di masochismo ricollocandoci nella realtà odierna. Veniamo infatti colti da un senso di profonda tristezza mista a malinconia: quella Trieste del 2002, come il Paese d’altronde, ignorava le difficoltà e le ansie del presente. La benzina agevolata costava quasi la metà di quello che costa ora e la parola spread poteva ricordare al massimo qualche cocktail alla vodka. Quella promozione diede impulso ed entusiasmo, ma anche orgoglio per esser tornati a contare nel calcio nazionale, dopo più di un decennio di mortificanti campionati nel retrobottega del semiprofessionismo. Oggi rimangono solo macerie, un film a colori diventato di colpo in bianco e nero: dalla brillantezza della commedia al neorealismo più cupo. E se già quando i soldi giravano nessuno in città, di quelli che realmente sul piano economico contano, dimostrò il minimo interesse per la società, figuriamoci adesso che la recessione avanzante ci prospetta scenari tanto incerti, quanto inquietanti. Auguriamoci naturalmente che in questa annata disgraziata si riesca almeno a salvare l’onore, non precipitando negli inferi delle categorie ancora più profonde. La salvezza sarebbe una timida, flebile ma concreta reazione ad un declino che forse richia di andare oltre i confini ludici e leggeri dello sport.

 

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