Conclusa o quasi la fantastica performance dell’ albero di Natale “CALVO” regalato al Comune di Trieste dalla Regione FVG, lasciando ai cittadini che pagano le tasse la risposta alle domande su chi paga l’installazione, la successiva rimozione e quindi nuovamente l’installazione di un nuovo abete, ritorniamo oggi su una vicenda per la quale all’epoca dei fatti rischiammo la querela e la fustigazione sulla pubblica piazza : le misure, intese come lunghezza ma anche come altezza, delle opere pubbliche del Comune di Trieste.
Questa volta no nervi, eh. Perchè a quanto pare, dopo il famigerato episodio del “Ponte Curto“, adesso lo stesso copione sembra essersi spostato nella nuova caserma per i Vigili Urbani di Trieste. Edificio ancora da ultimare ma che, a quanto riportato dal Piccolo la scorsa settimana, presenta un piccolo problema di misure: l‘entrata per le autovetture sarebbe troppo bassa e penalizzarebe certi automezzi in uso al Corpo della Polizia Locale. Ora, per evitare scomuniche e denunce, mettiamo le mani avanti e lasciamo a chi ha la bontà di leggerci le conclusioni e le ironie del caso. Certo è che, anche in questa occasione, non essendo possibile ricorrere al Patto si stabilità, il mantra è uno solo, quello solito: colpa dell’amministrazione precedente. Dopo più di due anni di governo della città pare anche a noi questa la miglior risposta per evitare un’assunzione di responsabilità che in altri tempi sarebbe stata richiesta dalla Pubblica Opinione. Oggi tutto è perdonato. D’altronde, come recitava una felice intuizione (non nostra) pubblicata sulla rete tempo fa: “muli, stasera no se gua? Colpa dell’amministrazione precedente…”
Goodnight Trieste.
(se non ricordate la storia del Ponte cliccate qui per la rubrica completa sul caso)